Il tè - chá” (茶) in cinese – è uno dei simboli della storia e della cultura cinese e la sua origine in Cina risale a ben 4000 anni fa. La sua storia è molto lunga e ricca di tradizioni. Secondo una leggenda, l’imperatore Shen Nong era solito riposare sotto ad un albero di tè selvatico sorseggiando di tanto in tanto una bevanda calda, quando un giorno una foglia cadde nella sua tazza. L’imperatore assaggiò l'infuso e gli piacque così tanto che decise di creare piantagioni di tè in tutto l’Impero. Tuttavia, in realtà, storicamente parlando, è difficile individuare esattamente quando questa bevanda sia stata scoperta. Ciò che è certo è che il tè venisse utilizzato sin dall’antichità nella medicina tradizionale cinese per le sue qualità terapeutiche. Durante la Dinastia Han (206 a.C – 220 d.C), le foglie di tè venivano decotte insieme ad altre erbe e radici e la bevanda veniva assunta durante i pasti perché aiutava la digestione. Nella regione dello Yunnan, si trova la pianta di Camellia Sinensis più antica al mondo. Le foglie di tè venivano usate anche come offerta religiosa e durante il periodo delle Primavere e degli Autunni venivano consumate crude come se fossero delle verdure. Più tardi, con l’avvento del Buddhismo, il tè iniziò ad esser consumato dai monaci buddhisti i quali ritenevano che migliorasse la loro concentrazione durante la meditazione e gli attribuirono quindi un valore spirituale. Ma fu solamente con la dinastia Tang (618 d.C – 907 d.C) che il tè diventò una vera e propria bevanda il cui uso si diffuse tra i membri dell'aristocrazia. Iniziò a esser venduto regolarmente negli esercizi commerciali e venne scritto Il Canone del Tè, un’opera letteraria che racchiude la storia, i vari tipi e gli strumenti necessari per la preparazione e degustazione di questa bevanda. Il tè era diviso in tè crudo, tè in foglie sfuse, tè in polvere e tè in panetti compressi, facili da trasportare. L’apogeo del tè, però, si ebbe con la Dinastia Song (960 d.C – 1279 d.C), epoca in cui divenne popolare anche tra il popolo. Quando si ricevevano ospiti, il tè veniva usato come forma di benvenuto. Si diffuse anche la produzione di vasellame da tè che ne affinò la tecnica di preparazione. Durante la Dinastia Ming e Qinq, il tè più apprezzato era quello in foglie sfuse, preparato per infusione e la teiera divenne uno strumento indispensabile per la preparazione del tè. Dal XVII secolo, il tè iniziò ad esser esportato in tutto il mondo grazie agli olandesi e ai portoghesi che commerciavano con la Cina. In Italia, invece, l’importazione del tè è molto recente: l'import cominciò nel 1855 da parte dei bersaglieri reduci dalla Guerra in Crimea.
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