top of page

Il Giorno della Maggiore Età

Il festeggiamento per il raggiungimento della maggiore età è un rituale che esiste fin dall’antichità e se all’inizio era delle prove fisiche che segnavano tale traguardo, come “falciare 60 kg in un giorno” o “cacciare 10 prede”, col tempo queste attività furono sostituite da veri e propri riti. Questo passaggio è celebrato in Giappone ogni anno nel secondo lunedì del mese di gennaio e prende il nome di 成人の日 (Seijin no hi). Considerato una festa nazionale è un girono dedicato a tutti coloro che, compiendo gli anni dal 2 aprile dell’anno precedente al 1° aprile dell’anno in corso, raggiungono i 20 anni e quindi la maggiore età. Ma da dove nasce questa tradizione?


Seijin no hi deriva del Genpuku, una cerimonia risalente al periodo Nara (710–794 d.C.), che segnava il passaggio dallo status di bambino a quello di adulto e l'assunzione delle conseguenti responsabilità. In Giappone si narra che a dare il via a questa tradizione fu un principe, che nel 714 d.C. per segnare il cambiamento da giovane adolescente ad adulto cambiò il modo di vestire e la propria acconciatura.

All’epoca il Genpuku era praticato soprattutto da aristocratici e guerrieri e aveva un’impronta religiosa. In pratica, i maschi tra gli 11 e 17 anni venivano presentati al tempio, più precisamente all’ujigami, il dio o lo spirito protettore della zona e ricevevano nuove vesti, che venivano indossate dalla testa. Da cui il nome della cerimonia: 元服genpuku (服 fuku significa “veste”; mentre 元 gen sostituisce 首 kubi “collo, testa”). La corrispondente cerimonia femminile era il 裳着mogi e riguardava le ragazze tra i 12 e i 14 anni che iniziavano invece a vestire il 裳 mo, un’antica gonna.


Con l’epoca Muromachi (1336-1573) queste cerimonie si diffusero lentamente tra le classi inferiori e si modificarono. Ad esempio, nel periodo Azuchi-Momoyama (1573-1603) tra la popolazione si sviluppò l’usanza di tagliarsi la frangia al raggiungimento della maggiore età. Anche l’ohaguro (tingersi i denti di nero) all’inizio era una pratica delle famiglie benestanti che segnava l’ingresso nell’età adulta delle ragazze.


I riti per il passaggio alla maggiore età continuarono fino al periodo Meiji (1868-1912) dove vennero interrotti con l’introduzione del servizio militare. Si ripresero alla fine della Seconda guerra Mondiale, quando il servizio di leva fu abolito e fu instituito come festa nazionale, nel 1948, il 成人の日 (Seijin no hi).


Oggigiorno, durante la festa della maggiore età le autorità locali organizzano il 成人式 (seijin-shiki) una cerimonia pubblica per festeggiare i nuovi uomini e donne. Si tratta di un traguardo importante per un giapponese in quanto si acquistano maggiori diritti ma soprattutto doveri e responsabilità. È inoltre tradizione in questo giorno far visita al santuario e indossare gli abiti tradizionali. Tra le ragazze è comune indossare il kimono di colori accessi e sulle spalle un piccolo pellicciotto, mentre i ragazzi optano per “giacca e cravatta”. Nella cerimonia del Seijin no hi viene ricordato ai giovani che diventare adulti significa entrare a far parte della società e che bisogna contribuire al suo sviluppo.




🌐Seguici sulla nostra pagina Instagram @nuoveviedellaseta

🌐Seguici sulla nostra pagina Facebook Nuove Vie della Seta (https://www.facebook.com/nuoveviedellasetaitalia)



bottom of page