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L’intaglio dei sigilli (in cinese 篆刻 Zhuàn kè) è un’antichissima arte cinese risalente a più di 3000 anni fa che prevede l’incisione di blocchetti di vari materiali con strumenti particolarmente affilati per ottenere una “firma” unica. I blocchetti hanno la forma di un cilindro o un parallelepipedo di ridotte dimensioni e sono realizzati solitamente in materiali come la pietra, l’osso, il bambù, il legno, la ceramica o il metallo. Per sigilli particolarmente importanti si può ricorrere alle volte anche a pietre e materiali preziosi, come la splendida giada. Il sigillo riporta solitamente i caratteri del nome del proprietario, ma talvolta anche motti caratteristici o brevi frasi, scritti in una calligrafia particolare e dai tratti tendenzialmente arrotondati. Per questo motivo, ai maestri intagliatori è richiesta una grandissima abilità non solo nell’incidere su una superficie minuscola e durissima, ma anche nel riprodurre una calligrafia particolarmente raffinata.


Se inizialmente l’incisione aveva funzioni prettamente divinatorie, a partire dalla dinastia Zhou (1045 a.C. – 221 a.C.) iniziò ad assolvere a funzioni più pratiche: i sigilli iniziarono infatti ad essere utilizzati dai funzionari governativi per convalidare gli atti imperiali, fungendo dunque da delega e da simbolo di potere.

Successivamente, in virtù dei cambiamenti socio-culturali dell’epoca, i sigilli vennero adottati anche dai cittadini comuni come firma negli atti privati. Oggi i sigilli svolgono un ruolo preponderante negli atti pubblici, in cui sono sempre presenti a certificarne l’autenticità, ma ricoprono anche molta importanza nei rapporti tra privati. Ogni azienda, infatti, una volta avvenuta la registrazione ufficiale all’albo delle imprese, riceve cinque sigilli: il sigillo finanziario, per l’emissione di cambiali aziendali; il sigillo del contratto, per la stipula di contratti; il sigillo di fatturazione, per l’emissione di fatture; il sigillo bancario, per l’emissione di alcuni atti particolari; e infine il sigillo per gli affari esteri, per tutte quelle operazioni come il commercio, la fiscalità o le operazioni bancarie. Il sigillo è inoltre biglietto da visita essenziale per gli uomini d’affari, a cui affidano il compito di trasmettere affidabilità e autorevolezza.


L’inchiostro in cui viene imbevuto il sigillo è solitamente rosso e viene ottenuto miscelando sapientemente polvere di cinabro con oli e coloranti e, a seconda della ricetta, con le fibre delle foglie di artemisia oppure con finissimi fili di seta. La scelta del differente impasto è condizionata al risultato che si vuole ottenere nelle diverse varietà di vermiglio. Le dimensioni, la forma e la collocazione del sigillo possono inoltre essere determinanti nella buona riuscita di un'opera calligrafica o di un dipinto e vanno pertanto studiate e preparate con cura. Un altro fattore essenziale da prendere in considerazione in funzione del buon bilanciamento dell’opera è la superficie del sigillo, che può essere concava o convessa, garantendo opposti risultati: un sigillo convesso (朱文印 Zhū wén yìn) produce infatti un sigillo con caratteri rossi su campo bianco, laddove un sigillo concavo (白文印 Bái wén yìn) restituisce al contrario un sigillo con caratteri bianchi su campo rosso. È buona norma, quando ci si ritrovi ad apporre più di un sigillo, alternare sigilli “pieni” da sigilli “vuoti” così da creare varietà e contrasto. L’intrinseco valore artistico del sigillo, del suo utilizzo e della sua incisione lo ha portato a divenire nel 2009 un patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell’UNESCO.


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