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L’Opera di Beijing 京劇 (jīng jù) è una delle forme più conosciute dell’opera cinese, una delle forme d’arte classica delle Cina imperiale, è un punto fermo della tradizione culturale dell’era moderna. Si formò in epoca Qing alla corte dell’imperatore Qianlong (1735–1795), quando le quattro compagnie teatrali Sanqing, Sixi, Hechun e Chuntai, provenienti della provincia del Anhui e giunte a Beijing per esibirsi in occasione dell’ottantesimo compleanno dell’imperatore, unirono i loro stili differenti. A cui in un secondo momento si aggiunsero anche peculiarità degli stili Handiao dal Hubei, canzoni e metodi di recitazione dal Kunqu e dal Qinqiang. Con il supporto della corte imperiale, l’Opera di Beijing divenne sempre più sofisticata, conosciuta e apprezzata a tutti i livelli sociali. Si realizzarono vestiti sempre più sfarzosi e ricercati, si migliorarono le tecniche di recitazione e si venne a creare lo stile attuale. Anche se l’opera si è sviluppata nella capitale non è un’arte locale, esistono molti gruppi teatrali che operano nelle diverse regioni della Cina.


L’opera di Beijing, principalmente in dialetto pechinese, è una sintesi di azioni stilizzate, canto, dialogo, mimo, danza e combattimento acrobatico per rappresentare storie di diversi personaggi e i loro sentimenti di gioia, rabbia, dolore, felicità, sorpresa, paura e tristezza. Ogni parte della performance è eseguita minuziosamente con precise azioni, come il canto che segue melodie prestabilite, il teatro (recital) inscena monologhi e dialoghi tra gli attori, la recitazione (acting) è invece l’esecuzione di specifici movimenti del corpo ed espressioni facciali che seguono una lunga tradizione e la lotta acrobatica si riferisce a coreografie di arti marziali.


Gli attori dell’Opera di Beijing possono essere classificati in quattro ruoli base: sheng, dan, jing e chou. Sheng è l’uomo, che ha sua volta può essere: lao sheng (uomo anziano), xiao sheng (giovane uomo) o wu sheng (giovane uomo o di mezza età, che pratica le arti marziali); mentre dan si riferisce al ruolo della donna, diviso in: qingyi (donna dignitosa di solito vestita in nero), hua dan (vivace e accorta giovane donna), wu dan (donna con conoscenza di arti marziali) e lao dan (donna anziana). Jing è un uomo coraggioso e libero (senza restrizioni); e chou si riferisce ad un arguto, spiritoso e scaltro uomo.

Inizialmente, era permesso solo agli uomini di partecipare alle rappresentazioni e soltanto a partire dal 1870, le donne fecero la loro apparizione nei teatri. Ciononostante, gli attori continuarono a essere famosi nei ruoli di dan (ruoli femminili).

Il trucco del viso ha un ruolo importante nell’Opera di Beijing, usato in modo esagerato segue un proprio disegno con simboli, colori e modelli precisi per ritrarre le personalità dei personaggi e le identità sociali. Ad esempio, sheng e dan hanno le sopracciglia dipinte in modo che l’estremità esterna sia inclinata verso l’alto e gli occhi devono essere cerchiati con il colore nero. Per il ruolo di jing e chou il trucco si accorda con le caratteristiche del personaggio interpretato, un fedele e coraggioso uomo avrà la faccia dipinta di rossa, mentre un subdolo uomo di bianco.


Gli attori si presentano sempre in costumi luminosi e sgargianti che richiamano gli stili dell’antica Cina, per raccontare storie di politica, società e vita quotidiana, narrando delle dinastie precedenti, di importanti eventi storici, imperatori e imperatrici, ministri, generali, geni e grandi bellezze. Raccontano storie dei tempi antichi dagli Yao, Shun, Yu, il Periodo delle Primavere e degli Autunni, il Periodo degli stati combattenti alle dinastie dei Qin, Han, Sui, Tang, Song, Yuan, Ming, Qing.


Anche la musica dell'Opera di Pechino gioca un ruolo chiave nel ritmo dello spettacolo, creando un'atmosfera particolare, plasmando i personaggi e guidando l’evoluzione delle storie.


Nella lunga storia del suo sviluppo, l’Opera di Beijing ha creato una performance caratterizzata da una formula e da uno stile simbolico con attori e attrici che seguono coreografie consolidate per i movimenti di mani, occhi, torso e piedi. Per esempio, un pedale significa una barca, una frusta nella mano significa cavalcare un cavallo. Con la presenza di oggetti fisici ridotta al minimo un attore può comunque interpretare il salire e scendere le scale, aprire e chiudere una porta con l’uso dei soli gesti. Piuttosto marcati ed esagerati questi gesti inseriti nelle eleganti coreografie lasciano al pubblico una forte impressione e meraviglia.


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