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La domesticazione del riso in Cina

La coltivazione del riso risale a circa 10mila anni fa, al tempo del leggendario imperatore Shen Nong. Quando la civiltà cinese si spostò lungo le coste del fiume Yangtze (fiume Azzurro), il clima ideale e l’abbondanza di acqua portò la popolazione a domesticare questo cereale.


Un’antica leggenda narra, che in un passato remoto, il Genio della campagna provando pena per la fame provocata dall'ennesima terribile carestia, si strappò i denti e li gettò al vento. Essi finirono in una palude, dove si trasformarono in semi, che divennero piante i cui frutti erano migliaia di chicchi di riso. La loro bianchezza ricordavano i denti dello spirito benefico. Così sarebbe nato secondo il popolo cinese questo prezioso cereale, simbolo di abbondanza, prosperità.


Ad oggi, le regioni che vengono considerate i possibili luoghi dove è avvenuta la domesticazione del riso sono: il medio Yangtze, il fiume Huai della provincia sudoccidentale dell'Henan, la cultura Houli della provincia di Shandong, e la bassa valle del fiume Yangtze. Ma secondo la maggior parte degli studiosi, è quest’ultima zona la terra madre del riso. Con la fine del periodo del Grande congelamento e il conseguente aumento delle temperature, delle precipitazioni monsoniche e l’inondazione di gran parte delle regioni costiere della Cina, la zona inferiore del fiume Yangtze divenne il luogo ideale per la crescita del riso. Di fatto, studiandone l’evoluzione sono state identificate tre fasi del processo di addomesticamento durante il quale il riso è cambiato lentamente, diventando alla fine, intorno al 2500 a.C., parte dominante delle diete locali.


La specie di origine del riso cinese è la Oryza rufipogon. Le prime prove del suo utilizzo sono databili tra l’8000 e il 7000 a.C. quando fu impiegato nella lavorazione della ceramica. Nei siti archeologici di Shangshan e Jiahu sono stati ritrovati diversi vasi di ceramica temperati con pula di riso.

La prima domesticazione avvenne nel bacino del fiume Yangtze, all’incirca 9500-6000 anni fa. I cambiamenti rispetto alla pianta originale sono riconosciuti come l'ubicazione delle risaie al di fuori delle paludi e delle zone umide perenni. Lo confermano le grandi quantità di riso della variante sativa japonica ritrovate nel sito di Hemuda, a Yuyao, nella provincia di Zhejiang. Con il passare del tempo e a seguito delle diverse migrazioni della popolazione, il riso si diffuse in tutta la Cina meridionale, raggiunse il sud dell’Asia, tra cui India e Indonesia dove, intorno al 4000 a.C., subì una seconda domesticazione che generò la variante Oryza indica. Fu seguita nel 3200 a.C. da una terza domesticazione quando raggiunse l’Africa (Oryza glaberrima).


Inizialmente, solo i più ricchi potevano consumare il riso, ma più tardi, ai tempi della dinastia Han, grazie alla facilità con cui si conserva e si cucina, il riso divenne un pasto quotidiano e popolare. Così, dal successo o dal fallimento della coltivazione del riso dipendeva la salute della nazione. Se il raccolto non fosse stato buono avrebbero seguito periodi di carestia, mentre l’abbondanza di riso portava benessere. Si dice che dove ci sia una pianta di riso non possa esserci fame. Anche i proverbi popolari, ci svelano il ruolo fondamentale del riso nell’alimentazione delle popolazioni orientali. Un proverbio cinese consiglia: "Mangia il tuo riso, al resto ci penserà il cielo"; un altro proverbio dell’oriente sintetizza il ruolo economico e sociale del riso: "Uno lavora e nove mangiano riso".




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