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Alla Viglia del Capodanno cinese 除夕 (chú xī) tutti i membri della famiglia si riuniscono a casa dei genitori per il cenone della Viglia di Capodanno 年夜饭 (nián yè fàn). Il pasto è più lussuoso del solito e a tavola non possono mancare piatti ricchi di carne, pesce e la cagliata di fagioli (tofu), che in Cina significano rispettivamente buon auspicio, abbondanza e ricchezza. Dopo la cena ci si siete a guardare il Festival della Festa di Primavera in TV, un intrattenimento essenziale sia per i cinesi in patria che all'estero, aspettando l’arrivo del nuovo anno. Allo scoccare della mezzanotte, in alcune zone della Cina, si mangiano i ravioli in cinese "jiaozi", che suona come "zishi", il nome con cui veniva chiamata la mezzanotte nei tempi antichi (era un periodo di tempo tra le 23 e l’una) e quindi, si mangiano i ravioli perché suonano come “cambiamento dell’anno e del giorno”. Più diffusa è la tradizione di uscire in strada per accendere i petardi, i cui botti come un eco si diffondono nella notte.


Esistono diverse leggende sulle origini del Capodanno cinese e sulla tradizione di restare svegli proprio la notte del passaggio dal vecchio al nuovo anno. La versione più raccontata e amata è legata al mostro Nian 年兽 (nián shòu).

Si narra che nei tempi antichi viveva una bestia spaventosa con il corpo di toro, la testa di leone e un corno. Nian era un mostro feroce che cacciava sulle montagne, ma quando giungeva la fine dell’inverno e non c’era più nulla da mangiare scendeva nei villaggi degli umani dove distruggeva i raccolti, mangiava tutto quello che poteva e attaccava i paesani.

Una notte, alla fine dell’inverno, quando Nian fu avvistato scendere le montagne alcuni abitanti del villaggio accesero dei focolai, misero assi dipinte di scarlatto vicino alle case e rimasero svegli tutta la notte facendo forti rumori nella speranza di allontanare il mostro. Nian arrivato al villaggio vide e sentì il trambusto, si spaventò e corse sulla montagna per non farvi mai più ritorno.


Una variante di questa leggenda aggiunge che per impedire a Nian di distruggere il villaggio gli abitanti costruirono uno spaventoso animale con bambù, carta e panni, all'interno del quale due coraggiosi uomini si nascosero per permettere al “burattino” di muoversi. Quando Nian arrivò i movimenti del mostro di carta accompagnati dal furioso suono di tamburi, cembali, gong e l'uso dei petardi, furono in grado di scacciare Nian. Per questo motivo, ogni anno alla Vigilia del Capodanno viene eseguita la danza di Nian, oggi conosciuta come danza del leone.


Da allora la celebrazione del nuovo anno si chiama 过年(guò nián), che potrebbe originariamente significare “passato o sopravvissuto a Nian”. Ed ecco perché nel Capodanno cinese si impiegano molti petardi rumorosi, fuochi d'artificio luminosi e lanterne rosse, ci sono numerosi spettacoli di danza del leone e il colore rosso è visto ovunque.



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