Il Capodanno lunare è la festa più importante del calendario cinese, chiamato 农历新年 (nóng lì xīn nián) è conosciuto anche come Festa di Primavera 春节 (chūn jié), perché cade durante il primo dei 24 termini lunari, chiamato 立春 (lì chūn) che significa appunto “inizio della primavera”.
Secondo gli storici l’usanza di festeggiare la Festa di Primavera risale a circa 3.5000 anni fa ed è strettamente legata con la credenza delle divinità a cui nei tempi antichi durante i cambi dei cicli stagionali si offrivano sacrifici per avere un buon raccolto. L’origine precisa del Capodanno cinese è ancora sconosciuta ma è possibile tracciare il mutare di questi antichi riti propiziatori fino alle usanze dei giorni nostri.
Nella dinastia Shang (1600-1046 a.C.) si tenevano numerose cerimonie sacrificali per onorare gli dei e gli antenati all’inizio di ogni anno. Non c’era una data precisa, per la popolazione degli antichi cinesi la fine dell’anno corrispondeva alla fine dell’inverno. Fu proprio dal sacrificio invernale che ebbe origine la Festa di Primavera.
La parola “nián” (anno) appare per la prima volta nell’epoca Zhou (1046-256 a.C.) assieme all’abitudine di adorare la natura per benedire i raccolti dell’anno a venire.
Fu nella dinastia Han (202 a.C.-220 d.C.) con l’adozione del calendario lunare che il Capodanno venne fissato al primo giorno del primo mese lunare. In questo periodo divennero popolari alcune attività come bruciare il bambù per fare dei suoni scoppiettanti, poi evoluti nei botti e nei fuochi d’artificio.
Durante le dinastie Wei e Jin (220-420 d.C.) la popolazione cominciò a riunirsi per trascorrere insieme la fine dell’anno. Da cui l'usanza di riunirsi in famiglia il giorno della Vigilia per pulire la casa, condividere la cena e restare alzati fino a tardi. Nelle successive dinastie l’economia e la cultura prosperarono portando allo sviluppo di nuove tradizioni.
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