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Le origini del karaoke

È difficile trovare un vero e proprio inventore di questa attività, per alcuni risale a dei programmi televisivi degli USA degli anni Sessanta, per altri deriva dagli spettacoli tradizionali giapponesi. Di certo sappiamo che il primo apparecchio karaoke fu inventato nel 1971 a Kobe, dal musicista giapponese Daisuke Inoue che, in seguito a particolari richieste tra cui eseguire le basi musicali di canzoni famose, ebbe l’idea di registrare le sue canzoni per permettere al pubblico di imparare i testi e divertirsi a cantarle. Concetto da cui nasce il termine karaoke, che significa “un’orchestra vuota”, dai kanji giapponesi空(kara) “vuoto” e oke (オーケストラ) “orchestra”, cioè la trasmissione di una musica registrata, quindi senza orchestra.

In seguito, il karaoke divenne popolare in Giappone e negli anni Ottanta si diffuse in varie nazioni dell’Asia dove nei locali pubblici i clienti, su basi musicali preregistrate e con l’ausilio di schermi video su cui scorrevano le parole, potevano cantare le loro canzoni preferite. Seguendo il successo del karaoke in molti anime giapponesi iniziarono a comparire nelle sigle i testi in hiragana, in modo da poterle cantare.


Oggigiorno in Giappone il karaoke è una cosa seria, non come in Occidente che è solo un passatempo sporadico, ma è un’attività praticata e amata da tutti, dai più giovani fino agli uomini d’affari che dopo lunghe giornate di lavoro scaricano le tensioni accumulate cantando. Durante feste e cerimonie è prassi coinvolgere gli ospiti nel karaoke ed anche in televisione si vedono molti programmi in cui le celebrità sfoggiano le proprie doti canore. Invece, chi vuole cantare fuori dalle occasioni speciali, si reca nei numerosi locali dedicati al karaoke presenti in ogni città. All’interno dei quali ci sono piccole stanze private e insonorizzate, affittabili a ore o per tutta la serata, dove in compagnia di amici o anche da soli si va a cantare.


Il karaoke è ormai diventato parte integrante della cultura nipponica, ma non solo!


In Corea è conosciuto con il nome di 노래방 (noraebang) da 노래 (norae) “canzone” e 방 (bang) “stanza”. Il karaoke coreano può essere di due tipi: una stanza dove si possono cantare tutte le canzoni presenti nel computer nel lasso di tempo di una o due ore; o il 코인 노래방 (coin noraebang), in cui si paga a canzone.


Anche in Cina il karaoke è considerato uno strumento di interazione utile a superare le barriere linguistiche e a consolidare buoni rapporti commerciali, quindi non stupitevi se dopo un pranzo di lavoro si finisce a cantare a squarciagola.




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